Archivio Curio Mortari
sede principale: Loano (SV)
sedi distaccate: Savona, Milano
direttore Giorgio Galleani di Ventimiglia
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Curio Mortari si potrebbe definire un sentimentale che vive in atmosfere di scetticismo:. vi è in lui un'inquietudine morbosa, un insaziabile desiderio di novità e di colore, un'anima che si agita nel contrasto senza fine della materia con lo spirito.
Tutta la sua sensibilità è formata dal problema sentimentale che lo tormenta - anche quando ride e sorride, vibra sempre in lui la medesima forza di sensualità.
In questo è la dimostrazione della sua possibilità e della sua sincerità artistica - l'interpretazione della vita è strettamente fusa al lavoro creativo, in ogni particolare si rivela l'origine diretta della sua potenza intuitiva.
Fin dal 1912, in un breve poemetto «I canti dei vecchi goliardi» sentiva con lucidità il dramma moderno nell'urto tra padre e figlio, dramma che diventò molto più tardi la base organica del grande movimento espressionista. Ma in altre manifestazioni letterarie precorse situazioni ed interpretazioni che dovevano poi aver successo, per lo sfruttamento in vasto stile di scrittori dotati d'una sensibilità meno frammentaria ed angosciata. Vi è in questo stato d'animo tutta la sua individualità: se fino ad oggi egli non l'à realizzata in un'opera sola, disperdendola al contrario in ricerche e brevi forme plastiche abbozzate, bisogna però riconoscere che à raggiunta una preparazione di primo ordine che l'inquadra in una responsabilità costruttiva. Con facile previsione, egli saprà ultimare quest'architettura, data la giovane robustezza delle sue forze.
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Curio Mortari, tra il 1920 e il 1923 ha pubblicato diversi libri, ottenendo un ottimo successo, specialmente a Torino di dove ricavò le disposizioni ambientali.
Tra gli altri romanzi, l'«Amante Fantastica» e «Falsa Magra» sviluppano meglio i suoi caratteri letterari e la sua concezione spirituale - vi è nel primo la trama di un solito piccolo amore che acquista nello svolgimento una sempre maggiore intensità, e le figure dei personaggi assumono un rilievo di cristallo, le loro anime diventano di una naturalezza inimitabile attraverso la profondità psicologica che le tratteggia. Si sente chiaramente la passionalità dell'autore, la fusione diretta del suo «io» nel soggetto creato. La trama non si solleva ancra dall'atmosfera tradizionale ma viene dominata da un respiro di sensazioni e d'immagini nuove .
«Falsa Magra» è un romanzo più raffinato, più maturo: i protagonisti ànno abbandonato tutte le illusioni dell'antica sensibilità e mascherano la propria solitudine interiore con l'ossigeno dell'ironia. Si procede perciò in ambienti artificiali, dove si urtano mille desideri, tra complicazioni e misteri indefiniti. L'intrigo che soffoca la realtà di una donna l'illumina con un riverbero di perversità. Poi l'istinto si solleva, distrugge i contrasti, vince. E la donna è solidificata di colpo in una umana personalità. La sua vita à un sapore di sacrificio, il male che la circonda nasconde un cuore ricchissimo di vibrazioni sensibili. La tragedia che la colpì aveva un contenuto di sanità.
Espressivamente, Curio Mortari è padrone della materia che fa vivere con una massima eleganza di movimenti. Il suo stile è forse tra i più moderni e più caldi della produzione italiana.
Tra poco ripubblicherà quelli due romanzi che riconfermeranno la serietà e l'interesse contenuti.
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L'interpretazione artistica di Curio Mortari è innegabilmente romantica: ogni sua inquietudine rappresentativa è generata dall'esuberanza della sua passionalità, ogni visione à una tendenza esclusivamente sentimentale.
Il nostro momento spirituale è ancora lontano da una positiva soluzione: i problemi della sensibilità sono all'inizio. bisgna riconoscere che c'è una vibrazione di forme nuove, di rapporti originali con l'esistenza meccanica che ci assorbe - i sentimenti sentono un'attrazione diversa, un altro campo sperimentale. L'uomo, che vedeva in sè stesso la rappresentazione della natura, intuisce un'espansione maggiore nelle combinazioni meccaniche.
Ma questa incerta primitività è fredda: si procede cautamente, quasi in un terrore d'agguato. Le ricerche ànno una base chimica più che una necessità di lotta. Per questo Curio Mortari, anche se rivela, per un attimo, l'intuizione di un valore nuovo, non l'approfondisce. Il suo temperamento è troppo caldo, troppo avido di sensazioni immediate: della sensazione incompleta non ricava che un attimo d'angoscia. Egli deve seguire l'impulso maschio, il bisogno di trovare una felicità nello stato attuale del mondo.
La continua collaborazione di Curio Mortari nei maggiori giornali e riviste d'Italia (dalla «Stampa» e «Resto del Carlino» a «Noi e il Mondo» e «Grandi Firme») conferma la precedente valutazione. Anche quando affronta argomenti che potrebbero sembrare superficiali, si svela un'elettricità di spirito e di forma. Anche nei soggetti più paradossali trionfa la purezza della sua sensibilità.
I suoi atteggiamenti d'imprevisto e d'ironico, il suo amore sconfinato per gli orizzonti esotici, dimostrano il romanticismo che lo pervade: bellezza di un accordo cromatico sconosciuto, lussuosità di costumi che la distanza adorna di fantastico, musica di ogni paese tra il fascino di un amore e il desiderio di un'avventura. Tutta la vita in una sfumatura, tutta l'anima nei particolari che costruiscono un sentimento.
Curio Mortari obbliga a seguirlo, quasi ci ammala della sua stessa febbre - anche chi à un cervello matematico e non sogna che fragori di macchine, città industriali e brutali folle di operai, non resiste alla pressione della sua canzone senza limiti e si lascia cullare dalle note di un jazz-band negro e dall'illusione di una girl bionda che sorride nel suo paese lontano.
E' il profumo di un'esistenza che si modifica, che sappiamo di perdere, ma tuttavia siamo grati a chi, qualche volta, sa ridonarcene la gioia.
FILLIA