Curio Mortari in viaggio verso l'Islanda come Inviato Speciale de La Stampa a seguito della Crociera Aerea del Decennale di Italo Balbo (luglio 1933)

Archivio Curio Mortari

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Curio Mortari


S. Benedetto Po (MN) 09/08/1892
Alassio (SV) 08/10/1954


Compie gli studi universitari a Padova dove nel 1913 pubblica la raccolta poetica “I canti dei vecchi goliardi. 1. La confessione di 320” poesie di gusto tradizionale, che tuttavia provocano l'apprezzamento critico di Giuseppe Prezzolini. Nel 1914 fonda e dirige a Padova il periodico “Sobborgo. Quindicinale del popolo giovane”. Durante il primo conflitto mondiale combatte sul fronte austriaco nel corpo di fanteria col grado di tenente. Il 24 Agosto 1917 è ferito gravemente alla Bainsizza e trasferito per cure e convalescenza a Torino ove, ristabilitosi, prenderà la residenza nel 1918 iniziando una lunga attività giornalistica sia come redattore (poi “inviato speciale”) della “Stampa” e della “Gazzetta di Torino” che collaborando al “Resto del Carlino”. Nel 1921 diventa condirettore della testata satirica “Il Pasquino”. Nel 1922 conosce Fillia e Bracci, entrando a far parte del gruppo futurista torinese; nello stesso anno pubblica a Torino il romanzo “L'amante fantastica” che contiene in appendice alcuni racconti “di moschee e d'aromi”. Dal 1925 al 1927 fonda e dirige a Torino la rivista “Tabarin”, aperta a collaborazioni futuriste. Nel 1927, presso le edizioni del gruppo futurista torinese, pubblica l'antologia “Ogo Pogo”, in cui raccoglie il ciclo dei racconti di “Max Manolo”, pseudonimo dello stesso autore. Collabora anche a Vetrina Futurista dello stesso gruppo. Nel 1929 pubblica a Torino “Vi amerò Wan, ma stasera...”, un romanzo in cui la narrativa ricca di toni esotici e fantastici è influenzata dal cinismo elegante di Pitigrilli. Alla fine del 1929 abbandona il gruppo futurista per fondare un proprio movimento artistico-letterario, il Movimento Sud e per la presentazione del “Manifesto Sud” organizza una conferenza al salone degli Illusi a Napoli. Successivamente pubblica la rivista “Sud. Rassegna delle civiltà nuove” (primo numero giugno 1931) organo del movimento omonimo. Le tesi del movimento sud con la sua esaltazione del clima e delle località meridionali, entro cui sviluppare una nuova sensibilità artistica più legata ai valori solari della mediterraneità, anticipano di molto le poetiche fine anni trenta dell'"Arte mediterranea” propagandate da Soffici, Conti, Carrà e altri ex novecentisti. Nel 1933 è decorato con l'Ordine del Falcone d'Islanda durante il suo viaggio in Danimarca per seguire la spedizione di Italo Balbo. Nel 1937 essendo in Marocco all'inizio dell'insurrezione che segna l'inizio della guerra civile spagnola, segue l'avanzata del generale Francisco Franco fornendo quotidianamente i resoconti sui sanguinosi scontri. Dopo la seconda guerra mondiale abbandona ogni attività d'avanguardia ma lavora come scrittore, poeta e giornalista fino alla fine dei suoi giorni.  

 

Curio Mortari scrisse per i seguenti periodici (firmando a volte con uno dei seguenti pseudonimi: Max Manolo; Marco Zingaro; Malviso; Maxim; Marco Soho; K-Mor; C.M.; Cur. Mor.; Curio; Mortari; Manolo; Cum; Tristan da Cunha; Fernando Apuro; l'Asterisco; Mx M; Mortar; M. Int.): 


Sobborgo (1913), Veneto (1914-1916), Il Resto del Carlino (1915-1927), La Gazzetta di Torino (1918), Il Paese (1918), La rivista cinematografica (1918), Noi e il mondo (1919-1921), Il messaggero della domenica (1919), La rivista (1920), Giovinezza (1920), Pasquino (1921), La Stampa (1922-1941), Illustrazione del popolo (1922-1946), Novella (1922-1941), La prora (1924), Tabarin (1925-1927), Le grandi firme (1925-1936), L'ora del the - Venchi (1926-1927), Le grandi novelle (1927), Due lire di novelle (1927-1928), Due lire di romanzo (1927), Novella d'autore (1928), La fiera letteraria (1928), Giovedì (1928), La Stampa Sera (1928-1951), Novellissima (1929), La nazione (1929-1931), Motor Italia (1929), Il mattino d'Italia (Buenos Ayres) (1931), Sud (1931-1940), La giostra (1933), Gonzaghesca (1933), Zenit (1933-1938), Il dramma (1934), Telegraf am Wittas (1935), Cronache d'America New York (1935), Il Popolo di Roma (1937-1939), De Telegraaf (1937), Neus Wiener Tagblatt (1937), Excelsior (1937), Corriere del lunedì (1938), Il Milione (1938), Le vostre novelle (1939), Mattino illustrato (1941), Mondo arabo (1941), La bussola (1946), Il giornale (1946), El Tor (1946), Il Tempo (1947), Torino rivista mensile della città (1948-1949), Sicilia del Popolo (1948), Turismo (1951-1952), Veglionissimo, armonie grafiche (1952), 

 

Principali opere di Curio Mortari:


I canti dei vecchi goliardi. La confessione di 320 (1913) [poesia]
Bella. (1915) [poesia]
La moglie di Don Giovanni (1920) [poesia]
L'amante fantastica (1922) [romanzo]
Ogo Pogo (1926) [novella]

Sposiamoci nel Sud! (1927) [romanzo]
Sogno d'una sera di pioggia (1929) [romanzo]
Vi amero Wan, ma stasera... (1929) [romanzo]
La pista del sud (1930) [romanzo]
L'arcipelago violetto. Danimarca (1932) [diario di viaggio]
Con gli insorti in Marocco e Spagna (1937) [diario di viaggio]
Il fiume d'oro nero (1940) [diario di viaggio]
Iran quadrivio d'Asia. Viaggio dal Tigri al Mar Caspio (1941) [diario di viaggio]
Sud Africa. Oro diamanti negri (1941) [diario di viaggio]
La giungla delle donne (1942) [romanzo]
La galleria delle voluttà (1945) [romanzo]
Islanda inferno spento (1951) [diario di viaggio]

 

Principali opere edite con lo pseudonimo di Max Manolo:


L'amore a Torino. Romanzo fox trot (1920) [romanzo]
Luisita la “divetta” d'atelier (1920) [romanzo]
Falsa magra (1922) [romanzo]
Giandujetta (1924) [romanzo]
Tabarin (1925) [romanzo]